mercoledì 18 maggio 2022

#51 Come back: Erasmus

Ci sono delle fasi magiche della vita, durante le quali sembra lontanamente di realizzare che tutti quanti noi siamo legati a certe cose, certe persone e certi posti con un invisibile filo rosso.

Inevitabilmente, inesorabilmente, siamo collegati ad esse/i, e ogni tanto, per caso o per diretta conseguenza, ce li ritroviamo all'interno delle vicende del nostro cammino, quasi fossimo attratti gli uni dagli altri.

Parlo di ciò in quanto a 5 anni di distanza dall'esperienza che mi ha cambiato la vita, mi ritrovo a prepararmi per un'altra esperienza estera: l'Erasmus.

Nella mia università c'erano parecchie opzioni.
Per la Germania, quasi come se qualcosa mi avesse spinto a tornarci, c'era una sola opzione valida, che ho vinto. Destinazione...Berlino. 

Sarà quindi un coming back sul quale voglio scrivere, per consigli utili, esperienze, semplicemente come far fronte alla gigantesca burocrazia che c'è dietro. Ma non qui, bensì su un nuovo profilo instagram:

"erasmus_tips"
https://instagram.com/erasmus_tips?igshid=YmMyMTA2M2Y=


Per chi sarà interessato/a o semplicemente curioso/a, caricherò dei nuovi contenuti lì.
Provate, buttatevi, fate esperienza. Più fallirete, più sarete vicini al vostro obiettivo, e importante: godetevi il viaggio. 
Non ponetevi limiti, esplorate!

bye :)

mercoledì 20 marzo 2019

#50 L'esperienza al contrario...fratelli di un exchange student

Gli anni passano, anzi volano; e come accade per ogni cosa, anche per l'esperienza all'estero si è costretti ad un certo punto a "passare il testimone", lasciando posto a nuovi avventurieri poveri di esperienza e ricchi di aspettative e sogni, pronti ad affrontare sfide tutte nuove.

Da ex exchange student, e da discreta egoista, ho provato un enorme senso di sollievo quando ho aiutato mia sorella coi reparativi della sua avventura all'estero, ripercorrendo quelli che bene o male sono stati i miei step di preparazione del viaggio. Mi sono sentita apposto con me stessa, e conscia del fatto che io la mia esperienza l'avevo portata al termine.

A proposito di esperienza, non si finisce mai di imparare, invece.
Una volta exchange, mi sono totalmente focalizzata su quella che è stata la mia esperienza sul luogo, in prima persona - ignorando quella che poteva essere la situazione nella mia famiglia, rimasta in Italia-.
Adesso, con una sorella all'estero e una dolce famigliola rimasta "a metà" qui a casa, mi è presa l'ispirazione e ho deciso di affrontare quello che è un argomento assai particolare, ma che può rivelarsi utile a tutta la famiglia, oltre che al (futuro) exchange student:

LA SITUAZIONE DELLA FAMIGLIA A CASA
piccoli traumi/ vantaggi e svantaggi del contare un componente in meno nel nucleo famigliare

1) IL PIATTO IN PIU'...

Le prime settimane è un classico: sovrappensiero, colti dalla routine, dall'abitudine, dalla fretta, si aggiunge involontariamente quel piattino in più a tavola, spesso accompagnato dal bicchiere, le posate...dipende tutto dal livello di distrazione. Buffo è come poi, una volta accortisi dell'errore, si rimanga fermi un attimo, ammiccando un sorriso con un velo di tristezza e pensando "ah già, lei/ lui non c'è". Più volte quel piatto è rimasto sulla tavola - tranquilli, non per dramma familiare; per semplice pigrizia nel rimetterlo apposto-

2) SPAZI IMPROVVISAMENTE PIU' GRANDI

Facendo parte della categoria di fratelli/ sorelle che condividono la camera da letto, è evidente fin da subito quanto spazio personale si sia ottenuto (e quanto spazio del corrispettivo fratello/sorella sia stato invaso), e in generale quanto risulti più spaziosa l'intera casa, con un componente in meno a viverci. Una sensazione di "spazio" a cui ci si abitua subito e anche troppo

3) DISCORSI DIVERSI A TAVOLA

Più il nucleo familiare è piccolo, più ne risente. L'orario dei pasti è per antonomasia il momento di ritrovo, il più sociale della giornata, in cui tutti si ritrovano per parlare delle proprie esperienze, di cosa si è fatto, di eventuali aneddoti buffi...
Qui ognuno riporta le sue esperienze, e anima più o meno le conversazioni. Fatto sta che senza un componente, viene meno quell'equilibrio fatto di aneddoti e racconti più o meno divertenti, e le conversazioni a tavola paiono più monotone, più spente. La mancanza di qualcuno di speciale per noi si fa sentire

4) SKYPE CALLS

Dopo un po' di tempo da quando il nostro amato Mitglied (componente) della famiglia se ne è andato, non sono rari i momenti in cui si ha voglia di sentirlo/a. Siamo curiosi di sapere cosa fa, come si sente, se vorrebbe qualcosa in particolare; e abbiamo anche voglia di rivederlo/a.
Spesso è anche un gesto fatto così, per scacciare la malinconia e la monotonia della giornata; per metterci nei panni dell'avventuriero/a di turno. Insomma, per farla breve, si e no 2 volte a settimana ci si ritroverà tutti assieme a fare chiamate video da Skype o altri social, per aver modo di fare un breve riassunto delle esperienze di tutti

5)FOCUS SUL COMPONENTE FIGLIO RIMASTO

Vi salvate un po' se siete in tanti, ma se rimanete l'unico fratello/ sorella rimasti, preparatevi ad affrontare i vostri genitori tutti da soli. Riceverete tutto il loro amore, come sempre, ma oltre a ciò loro vi scaricheranno addosso tutte le loro ansie, preoccupazioni e angoscie. Spesso risulta effettivo stare un po' per i fatti propri, da soli o con amici; altrimenti il rapporto rischia di diventare un po' pesante e troppo concentrato su di voi, in tutto. Spesso incide in modo negativo, infatti voi non avete più una "spalla" pronta più o meno a reggere il gioco contro i parents.

6) SORBIRSI I DELIRI DEI GENITORI

A proposito di questo dettaglio, mi raccomando siate pronti a sorbirvi una buona dose di discorsi fatti di preoccupazioni, allarmismi, scenate dei vostri genitori nei confronti del figlio/ a assente, che sfogeranno su di voi, o con voi. In generale loro, parlando, entrano in uno strano loop fatto di domande senza apparente risposta, fatte a raffica, del tipo "chissà se starà davvero bene?""ma secondo te ha trovato amici?""ma a te dice qualcosa?""e se lo/a rapissero??""ma perchè non risponde ai miei messaggi?". In quel caso trovate una scusa e scappate. Degnatevi di tornare nel giro di due ore, e fate finta di niente. Scherzi a parte, prendetevi i vostri spazi, non siete di certo i più indicati a cui fare un quarto grado.

7)FREGARE OGGETTI E VESTITI AL FRATELLO/SORELLA

Finalmente potremo fare una cosa che nostro fratello/sorella ha sempre odiato di noi, ma che noi continuiamo a fare imperterriti fregandocene delle litigate: rovistare nel suo armadio fregandogli/le i vestiti. Capita sempre che ci sia un capo che vi ispira particolarmente. Piccolo dettaglio non trascurabile: sta nell'armadio di vostro fratello/sorella. Se prima anche solo pensare di prenderlo e passarla liscia era un tabù, adesso si può dare libero sfogo alla voglia repressa per anni di indossare tutto ciò che si vuole (o che è rimasto) prendendolo dall'armadio del componente assente.

8)OGNI TANTO, SENTIRE UN VUOTO IN CASA

Dopo un periodo abbastanza lungo di tempo in cui il nostro piccolo componente mancherà all'appello, spesso si inizia a sentirne molto la mancanza; e ciò si manifesta quando ci ricordiamo di piccole abitudini che lui/ lei aveva, e faceva quotidianamente. Ci mancheranno cose quali un suo abbraccio, la sua voce, anche solo la sua presenza in casa, per quanto invasiva e spesso rumorosa. Si avvertirà proprio un vuoto, e si rimpiangeranno un poco i momenti passati assieme, uniti alla smania di rivederlo/a il prima possibile

9) TRAMITE LA LORO ESPERIENZA, RICORDARSI DELLA PROPRIA

Questo punto è rivolto agli ex studenti ospitanti, o chi come loro ha avuto esperienze simili;
all'improvviso quello che dirà il fratello/sorella all'estero, a proposito di cibo, abiudini, emozioni, famiglia, sensazioni, ci ricorderà vividamente la nostra personale esperienza, assieme a memorie belle e brutte che conserviamo a proposito di svariati aneddoti. Qui attenzione, potrebbe partire un momento dominato da piccoli sospiri nostalgici, ripensando al nostro incredibile periodo fuori di casa, liberi.
E' indubbiamente carino e saggio dare loro una mano fornendo consigli utili basati sulla propria esperienza, nel tentativo di far passare qualche messaggio e far evitare a loro step faticosi che abbiamo affrontato noi.

10) PUBBLICIZZARE IL COMPONENTE ASSENTE

Sarà anche che il periodo all'estero è qualcosa di eclatante, ad ogni modo il componente attualmente abroad viene decantato e ricordato da tutti, un poco sfruttato come novità nelle conversazioni con altri e come "mezzo" per vantarsene un po' mostrando fierezza nei suoi confronti.
Fa sicuramente piacere ricevere complimenti a proposito della sua bravura, determinazione e coraggio, e ci si sente un po' parte dell'impresa. Tutto tranquillamente nella norma.


Ho personalmente sottovalutato se non ignorato un eventuale scenario nella vera casa fin quando non mi ci sono ritrovata dentro. L'esperienza è vissuta ovviamente in maniera TOTALMENTE diversa, in modo molto più distaccato. Non cambiano abitudini quotidiane; giusto quanche dettaglio viene rivisto, e gira qualche panno in meno per casa, ma non si ha un grande sconvolgimento di routine.
Quelli a soffrirne di più sono i genitori, che fin da subito sentono la mancanza di un figlio/a, che non riescono a colmare neppure con continue chiamate skype.
I fratelli sono più versatili da questo punto di vista, anche se dopo mesi di vita da figlio unico, si comincia a sentire la mancanza di un fratello/sorella, in tutti i sensi.

La bella notizia è che, nonostante tutto, il tempo passa, e arriverà il giorno in cui si sarà di nuovo una bella famigliola unita e di nuovo un po' più stretta e rumorosa.

CONTROINDICAZIONI

Come chi ha fatto l'esperienza già sa, il componente appena tornato dall'estero sarà una persona diversa da quella che è partita. Durante il periodo trascorso nel paese ospitante ha infatti sviluppato una diversa mentalità e soprattutto abitudini differenti; e come ben si sa, non si adatta dall'oggi al domani; ci vuole tempo.

Genitori, fratelli, sorelle, portate pazienza e mettete a propio agio il neo ex exchange, che a questo punto avrà ancora davanti a sè un percorso altrettanto difficile; quello del riambientarsi, per la seconda volta in poco tempo, ad un mondo che sebbene è rimasto uguale, a lui/lei parrà semi-ostile. Di nuovo.

Nonostante ciò, è cosa buona e giusta pensare che tutto ciò è fatto in buona fede, e che tutti questi sforzi verranno ricompensati una volta ascoltato il componente parlare fluidamente nella lingua straniera appena imparata, e sentiti raccontare tutti gli aneddoti divertenti accadutigli nell'ultimo periodo trascorso fuori di casa.
Bateranno poche risate genuine a spazzare via il senso inevitabile di disagio che arieggerà in casa nei primi periodi. Panta rei, comunque, le cose sono belle perchè cambiano; lasciamole quindi cambiare, magari in meglio.

Con questa massima vi lascio a tempo indeterminato, aspettando che qualche folata di vento primaverile, o meglio ancora, qualche esperienza interessante, mi diano l'ispirazione giusta per scrivere qualche post costruttivo a favore vostro, e per le vostre future esperienze.

Godetevi il mondo da ogni sua angolazione,
tanti saluti, e al prossimo post








domenica 3 settembre 2017

#49 un Anno, ultime esperienze

E siamo di nuovo qui, il 3 settembre, quando esattamente un anno fa il mio anno, la mia vita in un anno, è cominciata.


  • Gli ultimi giorni
Gli ultimi giorni sono intensi; si vorrebbe fare tutto ciò che distrattamente o pigramente non si ha mai fatto in tutto l'anno, si fantastica sui modi di dire addio a tutti, si piange in silenzio.
È un periodo segnato da forti e contrastanti emozioni; dall'euforia dell'agognato ritorno a casa, del sole, dell'Italia, alla disperazione nel lasciare una vita che ormai ci apparteneva, con la propria routine e le abitudini.
Cosa mi ha segnato profondamente è stato lasciare gli amici. Sono stati i migliori compagni di esperienza, e hanno contribuito a cambiarmi e rendermi più forte e sicura di me.
Non è decisamente facile fare capo a questi pensieri, ma il tempo passa comunque; bisogna muoversi e non rimpiangere nulla, vivere appieno gli ultimi attimi assieme

  • La partenza
Vi ricordate la famosa frase "ogni exchange student piange due volte"?
Rende molto bene l'idea di ciò che succede alla maggior parte di noi studenti ospitanti. 
Quando ti trovi all'aeroporto/stazione, a salutare la tua famiglia ospitante, ti coglie una strana sensazione, quasi di disagio. E quando li abbracci, sembra che tutto ciò che hai costruito vada in pezzi; e il pianto é assicurato. Nel momento più tranquillo, quando hai acquisito padronanza di te, della lingua e della cultura, devi lasciare tutto. A prima vista fa cadere a pezzi.
Ma noi exchange siamo duri, passeremo anche questa. Giusto portarsi qualche fazzoletto in tasca, in caso di necessità.

  • Il rientro a casa
Il rientro è spesso traumatico, sia col clima che con la famiglia. Tornare a casa, essere di nuovo tra i propri familiari e parlare la propria lingua non ci sembrerà vero, tanto che a volte ci si potrebbe sentire un ospite esterno.
Si ridimagrisce in fretta, anche se il cibo all'inizio sembrerà strano, quasi "insipido".
Si noteranno aspetti della famiglia a cui prima non si faceva caso, difetti a cui eravamo abituati e che ora ci sembrano insopportabili.
Nasce poi una grande voglia di libertà e intraprendenza, e diventeremo soliti ricordare in continuazione a tutti vicende sul nostro anno all'estero, usi e costumi del nostro paese ospitante ecc. 
Ricordatevi quindi la frase "quando ero in Germania.../ in Germania..."

Saremo ovviamente cambiati, e alcune abitudini sviluppate nel paese ospitante verranno mantenute anche una volta tornati in Italia. 
Forse anche i rapporti con gli amici cambieranno; sapete, voi siete stati un anno via, loro hanno continuato la loro routine. È normale poi essere improvvisanente diversi. Cambiare compagnia a volte è necessario.

  • Scuola
Questo argomento varia ovviamente da istituto a istituto. Io parlo per il mio, un liceo scientifico:
Verrà richiesta la conoscenza di un programma minimo di matematica, italiano, fisica e altre materie, in vista di un esame a settembre. L'esito di tale esame NON influisce sul nostro voto (siamo infatti già promossi) ma sui nostri crediti (quindi credetemi, studiate ad agosto!!)
Io ho fatto due prove scritte (italiano e matematica) e 2 orali. Il pogramma sta nel syllabus della scuola. Scrivere mail agli insegnanti è utile, ma per esperienze personali posso dire che spesso loro non rispondono.


  • Cosa porta l'anno all'estero   
  1. Sensazione di calma e relax assoluti. Il proprio lo si ha già fatto :)
  2. Indipendenza e ricerca di amici
  3. Traumi con l'ambiente circostante. Tutto verrà visto all'inizio come "tipicamente italiano" e non normale come prima. Le abitudini verranno messe in discussione e si avrà voglia di cambiamento
  4. Consapevolezza. Si è più sicuri di sé e ci si sente maturi
  5. Disciplina. Si è autonomi, e ora non si cercheranno più i genitori, e non si accolleranno più a loro tutti i propri affari
  6. Doppia personalità nel senso positivo. Il cervello, lo sentirete, cambia assetto quando parlate nell'altra lingua; e non solo. Cambiano tutti i modi di fare e di atteggiarsi.
  7. Conoscenza e cura di sè: abbiamo capito meglio chi siamo e cosa vogliamo, e probabilmenre saremo meno severi con noi stessi
  8. Tanti amici
  9. Socialità
  10. Voglia di ripartire o voglia di rimanere un po' a casa, in base alle considerazioni tratte dall'esperienza all'estero

Questo è quanto; in base alla mia esperienza di 10 mesi. Se ci sarà qualcosa da dire, il blog verrà aggiornato.
Un consiglio: ragazzi, seguite il cuore; se siete propensi per una cosa, se vi ispira, fatela subito, senza scuse. Capirete poi quanto bene avete fatto.

Buona avventura a chi è partito e chi partirà, vivetela per come è, nei momenti brutti e felici, nella soddisfazione di avere in mano la vostra vita.

Un saluto e un grande in bocca al lupo!


mercoledì 12 luglio 2017

#48 Danke Freunde

Dieser Post mache ich auf deutsch, weil es direkt auf den deutschen Pubikum gerichtet ist.

Ein Jahr habe ich schnell und langsam in Deutschland verbracht. 318 Tage. Es war nicht einfach, sich an eine verschiedene Kultur, Sprache, Kommunikation zu gewöhnen.
Ich hatte viele schwierige Zeiten, wo ich auch gedacht habe, wieder nach Italien zurück zu kehren.
Nicht immer hat die Sonne geschien, und nicht jeder war bereit, mir zu helfen.

TROTZDEM...

Habe ich das Gefühl, in der besten Schule Deutschlands eingeschult worden zu sein, denn die Lehrern, die Klassenkameraden, das Gebäude selbst so viel für mich bedeutet haben.

In dieser Schule - Alexander von Humboldt Gymnasium, besser als AvH kennzeichnet - habe ich die beste Freunden meines Lebens kennengelernt; Leute, die mir nicht nur geholfen haben, sondern alle ihre Erlebnisse, Ratschläge, Wissen, Witze, Abenteuern, Freude, Probleme mit mir geteilt haben, und nichts dafür gefragt haben.
Einfache Leute, die trotzdem so besonders sind, dass sie alle die Vorurteile gegen den Deutschen abbauen.

Besonders haben sie vieles für mich gemacht; von dem ersten Tag in der Mathe Unterricht, wo ich einfach nichts verstanden habe, bis zu der letzten Woche, wo wir eine mega geile
 Abschlussparty gemacht haben.

Am besten werde ich die Zeiten jedes Tages in Erinnerung behalten;
das Treffen auf der erste Etage vor dem Klingeln, die nicht gemachte Englisch Hausaufgaben Maxims (ich werde dich vermissen!!), die tägliche Gespräche mit Fiona, Rebecca, Lena, Marie, Lam, Eva, Lihn, mein geiler Geschichtskurs, aus 11 Leute bestehend, gemeinsam mit Lucas, Daniel, Vinzent, Stefan, Kilian, Martin, Lisa, Jullin, Rebecca, Lena und Herr dr. Thermann, die Physikunterricht mit Swenja, die gleichzeitig meine erste Freundin gewesen ist, die Gespräche mit Florian in der Bahn (er wird bestimmt Polizist), Jule und Leonie; meine Dolmetschlerinnen in der Deutschunterricht mit Frau Müller D., Luise, Ronja, Jasper; meine Coachs in Sport, Isabel, meine megacoole nebensitzende Klassenkameradin in Geo, die immer Flachwitze erzählt hat, und ich auch auf Italienisch übersetzt nich kapiert habe, Dominik, der die Mathe Unterricht immer bestens benutzt hat - geschlafen -, aber trotzdem ein cooler Junge ist, die Gruppenarbeiten in Kunst, die Englischunterrichten, wo ich ständig gelacht habe, und generell unser Jahrgang; die 11te Klasse, die aus tolle Leute besteht.

Leute...in 3 Tage bin ich weg; aber ich schwöre euch, ihr seid einfach die beste gewesen; und die Klassenfahrt nach Hamburg, die Exkursionen: die sind megageil mit euch gewesen. Nie hätte ich gedacht, so viel Spaß zu haben.
Das habe ich euch zu bedanken.
Ich hab euch ganz viel Lieb, und ein Teil meines Herzens gehört euch und Deutschlands; das mir so viele schöne Erlebnisse geschenkt hat.

Ich werde euch auf jeden Fall wiedersehen; ich freue mich schon!
Hab euch lieb:

Ava, Annika, Antonia, Maxim, Rebecca, Fiona, Hanna, Lisa, Lena, Marie, Lam, Lihn, Eva, Tom, Malin, Julia, Justus, Kilian, Vinzent, Jullin, Stefan, Lucas, Daniel, Sarah, Isabel, Shirley, Pauline, Nene, Hannes, Philipp, Lennard, Long, Paul, Martin, Luise, Jasper, Oliver, Adrienne, Ronja, Erik, Sophie, Fares, Dominik, Sebastian, Leon, Felix, Emily, Janek, Florian, Swenja, Jerome, Jule, Leonie, Max, Vitus, Torben, Sascha, Fabio, Mareike, Henri; und viele andere noch.

An euch kein Adieu, sonder Aufwiedersehen

Lebt wohl, bis naechstes Jahr!

Laura


Ein besonderes Gespräch gilt auch für meine Freunden aus der ganzen Welt;
zuerst Foam, die mit mir 10 unglaubliche Monaten verbracht hat, und jetzt bestimmt wieder scharf isst; Anderw und Johnny, mein immerhungriger Junge aus Taiwan, Kiernan; mein bester Freund aus Albuquerque, New Messico, Laura, Rodrigo, Victor, Gullia und Pedro aus dem bunten Brasil, die süße Natzuno aus Japan, Jimena, Rafael, Huenpablo, Ahnuar und Martin aus Mexico, Giovanni, Sara und Veronica aus Italien, Morgan aus America, die Austauschüler aus Melbourne, Henri aus La Reunion.

Mit euch habe ich manche meiner besten Zeiten erlebt; in Dresden, Köln, Wiesbaden, Bremen, Berlin. Ich wede euch besuchen, ihr seid tolle Leute und ich freue mich schon, euch wieder zu sehen. Auch wenn ihr so weit entfernt seid, bleiben die Erinnerungen nah am Herz.


DANKE, danke für diesen Abenteuer.
Danke für die Reise, die Nächte Zusammen, das Lachen, die Gemeinsamkeiten, das Teilen unseren Kulturen, die Witze über die Italiener :)

Gilt für euch das Gleiche:

Aufwiedersehen!

Laura




sabato 24 giugno 2017

#47 Certificazioni tedesche

In generale, come grande "incoraggiamento" nei confronti dei ragazzi che andranno a fare un anno all'estero, gli insegnanti sconsigliano di partire e fare un periodo all'estero durante le superiori, in quanto:
 <<"si perderebbe solo tutto il programma di un anno">>
 Purtroppo non piove solo da una parte; si perde infatti il programma di un anno, che si recupererà parzialmente, se si è diligenti, durante i restanti mesi di vacanze in estate.

C'è una buona notizia però: all'estero dovrete imparare, per amore o per forza, la lingua locale. Dopo 3/6/10 mesi di "training" martellante e quotidiano, potreste iniziare a riflettere sul fatto di sfruttare questa lingua.

E COME?

Certificazioni di qualsiasi tipo linguistico sono riconosciute dalla scuola italiana, che da dei CREDITI, ovvero quei tanto amati punticini che alzano il voto alla maturità.

A proposito del tedesco, perché non fare una certificazione riconosciuta a livello internazionale?

Ci sono diverse certificazioni a proposito della lingua tedesca:

GOETHE ZERTIFIKAT:
Il certificato del Goethe institut è riconosciuto anche da noi in Italia, e da diritto a crediti formativi sia per la maturità che poi per l'università (ha durata di 2 anni, e a meno che non vi facciate bocciare in 5a vi può tornare molto utile per l'uni).

  • Vantaggi (+): 
  1. riconosciuto in ambito internazionale
  2. molto diffuso in Germania
  3. corsi preparatori e non
  4. Libri di ogni tipo disponibili anche nelle biblioteche (inutile che ve ne compriate)
  • Svantaggi (-)
  1. Costo (200 euro senza corso di preparazione, 400 con)
  2. Date degli esami poco flessibili (bisogna prenotarsi con largo anticipo se non si fa la preparazione)
TELC:
Certificato che vale più per società e per lavoratori in generale, è meno conosciuto all'estero del Goethe, anche se ha comunque molte sedi.
  • Vantaggi (+)
  1. Basso costo (tra 40 e 140 euro)
  2. livelli internazionali (A1-2, B1-2, C1-2)
  • Svantaggi (-)
  1. Non sempre riconosciuto da università o scuole 
  2. meno conosciuto del Goethe
Non facendo il TELC e il Daf (altro "diploma") , non ho a disposizione molte informazioni; di più potete trovare su questi siti:
  • http://www.europaeischer-referenzrahmen.de/deutsch-sprachzertifikate.php (in tedesco)
  • http://www.igschio.it/wiki/index.php?title=Attestati_di_conoscenza_della_lingua_tedesca
Nonostante i costi, il Goethe è l'esame preferito da chi studia il tedesco, essendo il 1°ad essere menzionato a livello internazionale. 

COSA DEVO FARE PER IL GOETHE?

Prima di tutto recarsi ad un Goethe Institut. Lì si farà subito un test di lingua, dove ci verrà consigliato un livello ( ha senso fare il C1 per chi ha deciso di intraprendere i 10 mesi, B2 per chi i 6).
Si può scegliere se fare l'esame da esterni (niente corsi preparatori)
  • Vantaggi:
  1. 200 euro in tasca
  2. nessun rischio di beccare un insegnante non molto competente o corsi un po' scarsi
  • Svantaggi:
  1. Preparazione da soli; poche prospettive di come potrebbe essere l'esame
  2. Poca voglia di mettersi a studiare
  3. Non si conosce l'ambiente dove si farà l'esame
  4. bisogna prenotare molto prima degli interni (chi ha pagato per il corso di preparazione), che hanno la precedenza
O da interni, tramite corso di preparazione distribuito in 4 settimane, il sabato mattina, della durata di 5h ca., che precedono direttamente l'esame.

L'ESAME:

L'esame coinsiste in:

  • Lesen und Verstehen: 3 parti; la prima fatta da un testo ed un riassunto, nel quale dobbiamo inserire nei buchi le parole adatte (nessun aiuto viene dato se non dal testo). La seconda sono 5 mini-testi, a capo dei quali ci sono 5 argomenti che bisogna trovare (in ogni testo se ne trovano 2 o 3). La terza è un testo con multiple-choice affianco.
  • Hörverstehen: 2 parti; la prima è l'ascolto (1 volta) di un dialogo, in cui si scrivono brevi appunti. 2a è l'ascolto di un dialogo più lungo e scelta tra 3 possibili soluzioni
  • Schreiben: Scrittura di un testo a proposito di un diagramma o di una statistica. 2a parte è di nuovo riempire dei buchi in un testo.
  • Sprechen: 2 parti. Vengono dati 15 minuti di preparazione, poi si parte col 1°: da un argomento con felle tracce fare un discorso da soli della durata di 3-4 minuti. 2° trovare col partner una soluzione ad un problema, giungendo insieme ad una soluzione (alcune vengono già proposte)

Il Goethe Zertifikat non è un esame facilissimo; bisogna prepararsi e studiare, ma è meglio farlo in Germania che una volta tornati in Italia. Si è infatti ancora freschi con la lingua, e una volta ottenuto ci si può concentrare sul programma italiano. 

Cari insegnanti, non tutto è solo bianco o nero😎




domenica 11 giugno 2017

#46 Exchange Student è:

Noi exchange Students siamo forti.
Non ci annoiamo mai, perché ce ne capitano di tutti i colori;
Momenti di panico, allegria, confusione, tristezza; le passiamo tutte.

Exchange student be like: cosa succederà ad ognuno di noi almeno una volta:

Exchange student è:


  •  Perdersi al supermercato
  •  Avere voglia, dopo l'orientation, di prendere la valigia e partire all'istante
  • "Questo video non è visualizzabile in questo paese"
  • Dire "si" quando qualcuno ti parla e non hai capito nulla
  • Piangere in aereo/ all'aeroporto quando saluti i tuoi
  • Partire con una valigia e tornare con 3
  • Dormire in classe nell'ora di Biologia/Chimica
  • Confondersi tra le 3 lingue che si conoscono
  • Vergognarsi di leggere a voce alta davanti a tutti per via del proprio accento
  • Avere amici da tutto il mondo
  • Perdersi il primo giorno di scuola
  • Essere conosciuto da tutti anche se tu non li conosci
  • Farsi spedire dei pacchi di cibo da casa
  • Ansia, ansia ansia 
  • Abbonarsi alla compagnia dei treni per visitare tutti gli altri exchange nel paese ospitante
  • Ingrassare anche mangiando di meno
  • Sentirsi dire sempre "Italia? Pizza Pasta Sole Mafia"
  • Mangiare cibo rivoltante e sforzarsi di sorridere, dicendo "che buono!"
  • Impiegare 3 ore a dire 2 frasi
  • Avere l'aria da fessi 24 ore al giorno
  • Fare lo spelling di nome e cognome dappertutto
  • Fare confusione con famiglia vera e ospitante nei discorsi
  • Non capire come funziona il materiale scolastico
  • Usare la scusa del non avere capito quando in verità non avevamo voglia di studiare
  • Essere presi in giro dagli idioti di turno
  • Farsi tantissimi amici 
  • Esultare come si fosse allo stadio per un voto sufficiente
  • Raccogliere ricordi (cartoline, biglietti, fascicoli) e piangere riguardandoli
  • Non entrare nei pantaloni a fine anno
  • Essere davvero felice
  • Abituarsi ad altri sapori e odori
  • Prendere l'accento e i modi di fare di amici e famiglia ospitante
  • Guardare i film con i sottotitoli
  • Affezionarsi al luogo e alle persone con cui si sono spesi 3/6/10 mesi assieme
  • Fare una battuta e doverla spiegare per 5 minuti
  • Tenere una foto della propria famiglia sul comodino
  • Ricevere messaggi in 3 lingue diverse
  • Essere liberi!
  • Piangere l'ultimo giorno di scuola
  • Parlare con i commessi dei negozi e non venire capiti
  • Frustrazione
  • Dover farsi ripetere i nomi delle località/ delle persone 3 volte
  • Emozionarsi quando si riceve la famiglia ospitante
  • L'orgoglio di non essere quello col voto peggiore nella verifica
  • Annoiarsi quando si sta coi compagni e si capisce un decimo di quello che dicono
  • Mal di testa quotidiano
  • Essere felici come bambini tutto il tempo, vedendo cose che agli altri sembrano normali
  • Essere ingenui
  • Imparare dai propri errori
  • Fare John Cena contro la valigia a fine anno
  • Quando gli amici ti chiedono di dire qualcosa nella tua lingua
  • Ritrovarsi ogni tot con la propria associazione e gli altri exchange students
  • Non rispettare tutte le regole
  • Sentirsi strani quando ormai manca poco alla fine
  • Avere nostalgia di casa
  • Annoiarsi
  • Piangere all'aeroporto quando si saluta la propria famiglia ospitante
  • Avere non più solo una casa e un paese...
  • Voler viaggiare in tutto il mondo e conoscere 200 lingue
  • Avere più autostima e piacersi come si è
  • Credere, alla fine, che ciò che si ha fatto sia stata l'avventura più pazza, difficile, avventurosa, stravagante, meravigliosa, colorata, mitica che si sia vissuta



Noi exchange siamo dei pazzi, bipolari, lunatici, visionari, ingenui.
Partiamo senza sapere cosa ci aspetta, e in qualche modo, anche un po' goffo, scavalchiamo le difficoltà, tra sbalzi d'umore e quant'altro. Portiamo la nostra vita dentro una valigia, anche se non siamo mai pronti né a disfarla né a rifarla.
Noi exchange siamo dei grandi, avventurieri, coraggiosi, sensibili, aperti.
Condividiamo e accettiamo più culture, modi di vivere, emozioni con persone che diventeranno nostri amici, e che alla fine si riserveranno uno spazio nel nostro cuore, per sempre.

Exchange è tutto questo e molto altro ancora; è un arcobaleno di emozioni, belle e brutte, che ci aiuta a crescere e in qualche modo a capire chi siamo e cosa vogliamo.

E' un treno che passa una sola volta nella vita; e anche se all'inizio si viaggia in 3a classe, si arriva alla fine viaggiando in 1a.


Buone vacanze, e un in bocca al lupo ai futuri exchange!